mercoledì 19 ottobre 2011

Nei bagni pubblici...

Volete una buona volta mettere in tutti i bagni per le signore una mensola, un appendino, un gancio qualsiasi per appenderci la borsa?!?
 

sabato 15 ottobre 2011

Era comodo...

Perché il cervello, non è che te puoi indirizzarlo dove vuoi te, il cervello, che te gli dici 'Pensa delle cose belle', al cervello, e lui il cervello comincia a pensare a delle cose che ti fanno star bene no, non funziona così. Era bello se funzionava così, era comodo.
(Paolo Nori, Grandi Ustionati)

lunedì 3 ottobre 2011

That’s me and Mr. Bates.

-You see, if you had a child and that child was taken from you. If the child was sent to the moon, there’d never be one day when they were out of your thoughts. No one moment when you weren’t praying for their welfare even if you knew you’d never see them again.

- Well that’s you and Mr. Bates?

- That’s me and Mr. Bates.


mercoledì 3 agosto 2011

New directions

Dove sto andando? Che direzione ha preso la mia vita negli ultimi 4 anni?..


mercoledì 27 luglio 2011

Luglio col bene che ti voglio

Carissimo Padreterno, vorrei ricordarti che e' luglio quasi agosto, non novembre. Resetta un po' l'orologio che qui e' tutto il giorno che sembra notte!!!


giovedì 21 luglio 2011

sabato 16 luglio 2011

Le luci nelle case degli italiani

"Vi siete mai incantati a guardarle? Le luci nelle case degli altri, intendo. Vi siete mai persi, passeggiando nella notte in una città sconosciuta (che ne so, Cesena, Modica o magari nella vostra – Roma, Pescara, Milano – che però all’improvviso vi è sembrata straniera), a fissare quella finestra accesa, quell’altra ancora e a riflettere quanto la vita vissuta da dentro sembri un’impresa colossale, ma da fuori possa apparire facile, leggera, bellissima?"


Il racconto che Chiara Gamberale ha scritto per la rubrica “Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni”

Pole dancing bunny

sabato 18 giugno 2011

Come sarebbe???

No, come sarebbe??? Che significa, scusa? CHE SIGNIFICA "TI VOGLIO BENE"??? Così, d'amblè, senza capo nè coda? Ecco, mi sono fatta un altro fratello! Un fratello manco tanto per la quale se il massimo dell'espressività affettiva è un abbraccio di tanto in tanto oltre al caffè mattutino... Oh, nino, misura le parole, il trasporto va bene se c'è una confidenza, una intimità di qualche tempo. TU manco al cinema sei voluto venire, figurati! E io di fratelli non ho mai sentito la mancanza manco quando c'avevo vent'anni!


venerdì 17 giugno 2011

Ciliegi innamorati

Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.
— Anonimo giapponese

domenica 12 giugno 2011

SoCal

Questo me lo ricordavo anche "a memoria", non so se mi spiego. Lo ricordavo pure senza sentirlo olfattivamente. E poi ho fatto 'sta cavolata di andarlo a cercare finalmente per conoscerne il nome, farmene mettere un po' sul cartoncino per testarlo... E NON COMPRARLO! MA SO' SCEMA!!! Ora giro per casa col cartoncino attaccato al naso... Sigh...   MALEDIZIONE HOLLISTER!!!
 
Il link:  SoCal
 
 
 
 


venerdì 10 giugno 2011

Avviso

"Al prossimo che mi dice che l’amore arriverà quando meno me lo aspetto verranno espiantati tutti gli organi interni e rimontati al contrario. Quando meno se lo aspetta." (Divara)

martedì 17 maggio 2011

Che rimpianto...

Che rimpianto, pensare che serve una vita per imparare a vivere una vita.
Jonathan Safran Foer


martedì 10 maggio 2011

Ne restera' solo una

No, non insisto ne' lo rammento o lo ripropongo piu' in la'. Ormai ho imparato, mi e' stato insegnato da gente prima di te, tanta gente, non prenderti meriti che non ti spettano. 
Ti ho invitato a fare una cosa innocente, una cosa di un paio d'ore (130 minuti circa) e ti ho avvertito con una settimana buona di anticipo per darti agio di organizzarti e ancor di piu' di d-e-c-i-d-e-r-e. Quando vuoi fare qualcosa con qualcuno, a qualsiasi titolo, non te lo dimentichi perche' se lo fai significa che in fondo non hai dato reale importanza alla possibilità che ti è stata prospettata. 
E' facile trincerarsi in presunti vuoti di memoria per glissare su qualcosa che nonostante le chiacchiere blah blah blah non avevi assolutamente in mente di accettare gia' da subito ma che non hai avuto la sicurezza, la coerenza di rifiutare. Andare al cinema non comporta fidanzamento, andare al cinema significa vedere un film che ci interessa e magari farci su una settimana di chiacchiere durante la pausa caffe', non ti ho mai fatto immaginare ne' sospettare altro. Non ne ho affatto bisogno. Per cui, buona la prima: no, non insisto ne' lo rammento o lo ripropongo piu' in la'.

domenica 8 maggio 2011

Sassi

Mica posso piangere e ridere in mezzo alla strada, la gente vuol parlare. E se nessuno ti parla, allora ti tocca pensare. E io non facevo altro, allora. Pensavo tanto che mi faceva male la gola, perché è lì che si fermano le tristezze. Stefano Benni 


giovedì 5 maggio 2011

Porto con me le ferite di tutte le battaglie che ho evitato.
Il mio corpo e' dolorante per lo sforzo che non ho nemmeno pensato di fare.

(F. Pessoa - Il libro dell’inquietudine)

sabato 23 aprile 2011

Ecce Homo

Di tutta questa storia, che ho ascoltato e letto tante volte, per scelta o mio malgrado, mi ha colpito soprattutto la faccenda dell’amicizia tradita.
C’era quest’uomo carismatico, trascinatore, ammirato, amato. Aveva un gruppo di amici fidati, giovani, forti, che avevano il sogno folle che abbiamo tutti noi giovani, quello di salvare il mondo.
Le cose non sono andate molto bene. Trascinare le folle provando a opporsi al potere non è mai una buona idea. L’uomo carismatico ha iniziato a farsi dei nemici e i nemici hanno corrotto uno dei suoi amici che l’ha tradito.
Lui lo sapeva che sarebbe stato tradito, sapeva anche da chi, ma amava i suoi amici e forse fino alla fine aveva creduto che potessero essere migliori di quello che il destino aveva deciso per loro. Quindi, non era scappato, non si era nascosto. Era rimasto lì a cenare, a bere vino con loro. Però glielo aveva fatto sapere, aveva detto lo so che uno di voi mi tradirà, io lo so, l’ho capito, ma questa è la vita per cui sono nato e non fa niente, non fa niente se un amico, con il quale ho viaggiato, dormito, riso, pianto, mi pugnalerà alle spalle.
Non mi pento di avergli voluto bene.
C’era quest’altro amico, che io ho sempre pensato fosse il suo migliore amico, che era lì a cena e diceva io non ti tradirò mai. E ci credeva, lui non l’avrebbe mai fatto, lui amava quell’uomo carismatico, non avrebbe mai tradito la sua fiducia. E l’uomo carismatico che era condannato a capire e sapere tutte le cose, ha dovuto dirglielo, gli ha detto guarda che anche tu mi tradirai, farai finta di non conoscermi, e non una, tre volte, vedrai, ma non importa, amico, beviamo, mangiamo, stiamo insieme.
E poi è finito tutto male. Hanno arrestato l’uomo, gli hanno fatto un processo, lo hanno condannato a morte.
Il suo amico, il migliore amico, era lì ad aspettare che decidessero che fine far fare all’uomo carismatico che tanto amava. E stava lì, disperato, impotente, distrutto. La gente lo riconosceva, gli diceva ma tu sei quel suo amico, tu eri con lui. Lui era spaventato, terrorizzato, aveva paura di finire in croce, non era mica pronto a morire, non era pronto a salvare da solo il mondo. Allora ha negato, non lo conosco!; una, due, tre volte.
E qui c’è un solo libro di quelli che ti fanno leggere su questa storia che la termina in questo modo. C’è questo libro di Luca che dice che alla terza volta, la terza volta che il suo migliore amico ha negato di conoscerlo, l’uomo carismatico si è voltato, ha cercato il suo volto e l’ha guardato.
Io mi sono sempre immaginata questo momento della vita dell’uomo carismatico come il più triste, il più umano. Lui sapeva come sarebbero andate le cose, ma avrà sperato fino alla fine che potessero cambiare.
In quello sguardo, in quegli occhi feriti che incontrano gli occhi di un amico che gli aveva promesso che non l’avrebbe tradito mai, che gli aveva detto io sarò sempre il tuo migliore amico, io ci sarò sempre per te, in quello sguardo ferito e rassegnato io ci ho sempre letto l’enorme fatica di essere uomini.
E non lo so se, come dicono, quell’uomo carismatico fosse davvero figlio di un dio.
Io so che anche per lui amare ed essere amato non è stato facile.
Come per noi, che promettiamo, ci impegniamo, sbagliamo, tradiamo, ci guardiamo negli occhi, piangiamo e, qualche volta, siamo così divini da perdonare e perdonarci.

“E il Signore, voltatosi, guardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detta: «Oggi, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente.” (Luca 22, 61-62)





venerdì 28 gennaio 2011

ORLANDO FURIOSO - Proemio

Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.

Dirò d'Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.

Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.

Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m'apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L'alto valore e' chiari gesti suoi
vi farò udir, se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco.

sabato 1 gennaio 2011

1 gennaio 2011


E chi l'avrebbe immaginato? Il primo post dell'anno, il primo post del blog. Beh, e' una canzone che ho subito amato, di quelle che non dimentichi e che ti senti volentieri la sera, magari in compagnia della luce delle candele e di un panorama della citta' illuminata. Fantastichi di passeggiare di sera per le vie di Manhattan in cerca di un locale (proprio un accogliente coffee shop magari, o un lounge bar!), mentre il vento freddo ti costringe a stringerti nel cappotto, mentre nella testa ti frullano chissa' quali pensieri...